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Più che un restauro, un vero e proprio ritorno alla vita, dopo le distruzioni della Prima guerra mondiale e l'abbandono. Maria Grazia Cecchini racconta l'abbazia di Sant'Eustachio rievocandone lo splendore secolare e il repertorio memoriale del territorio che lo circonda. Il Montello come non è mai stato raccontato e la progettualità di grande respiro di Ermenegildo Giusti, l'imprenditore che ha costruito in Canada un impero nel settore dell'edilizia. Giusti è tornato nella sua terra, lasciata quando era un ragazzo. Sul Montello ha deciso di investire idee, talento, soprattutto il radicale amore che lo lega al luogo dei suoi avi. Il libro rievoca una storia e una geografia. Non solo l'abbazia di Sant'Eustachio: la collina misteriosa, il Piave, la certosa scomparsa, la grotta di San Girolamo, il primo conflitto mondiale, le trincee, le infinite battaglie. Il 'bosc' con i suoi enigmatici e mitici abitatori, il 'mazariol' e le 'anguane'. I prodotti della terra, soprattutto il vino generoso. E gli intellettuali che hanno vissuto in questo piccolo grande universo collinare, da Giovanni della Casa e Gaspara Stampa ad Andrea Zanzotto e Gino Rossi. Storie di abati santi e lungimiranti ma anche abati delinquenti. L'eredità di Andrea Palladio nella Marca Trevigiana, le eco e i riflessi della sua opera in Europa e in USA. Con un gusto particolare per l'inedito: tante le sorprese. Su tutte la figura luminosa di un giovanissimo eroe, Donald Gordon McLean, pilota canadese, abbattuto sui cieli di Piave e Montello il 4 febbraio 1918. Nessuno conosceva la vicenda di Donald Gordon che ora dorme nel cimitero britannico di Giavera. Grazie all'autrice oggi ne conosciamo la storia e perfino il volto.